Il decennale della Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici

A dieci anni dalla prima e unica Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici in Italia, promossa dall’allora Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e che rappresentò un punto di svolta per il Paese nelle politiche di adattamento e tutela ambientale, si è svolta questa mattina alla Sala “Caduti di Nassirya” di Palazzo Madama la conferenza stampa celebrativa del decennale. L’incontro è stato promosso su iniziativa di Loredana De Petris, Presidente del Gruppo Misto al Senato e di Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde) in collaborazione con ISPRA – SNPA, Isola della Sostenibilità e SOS Terra Onlus.

“Quando lanciai i temi del cambiamento e dell’adattamento climatico, era chiaro che il riscaldamento terreste e i danni prodotti dai gas serra avrebbero messo seriamente a rischio i nostri territori e la popolazione. Alcuni ebbero il coraggio di strumentalizzare la Conferenza e il lavoro dei validi tecnici e scienziati che collaborarono alla sua preparazione – commenta Pecoraro Scanio – Avere perso dieci anni è stato un crimine, ora basta ritardi. Fenomeni estremi come bombe d’acqua e alluvioni stanno stravolgendo lo scenario climatico del Paese e il recente disastro di Livorno ci ricorda che le nostre città sono vulnerabili ai pericoli. Non è accettabile perdere vite umane. Il Governo deve approvare subito il Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici e varare un vero programma di manutenzione del territorio. Serve un controllo continuo sulla qualità dei lavori in corso, anche con droni, e la possibilità per i cittadini di seguire sul web l’avanzamento delle opere di messa in sicurezza”.

2007-2017 a confronto. Da un’analisi dei dati ISPRA relativi al 2007, il 10% del territorio italiano era interessato da forte criticità idrogeologica, mentre le ultime stime ci dicono che la percentuale delle aree a rischio è quasi raddoppiata (19,4%). La popolazione esposta a rischio frana ammontava a 992.403 abitanti e oggi è passata a 1.247.679, mentre quella esposta a rischio alluvione ha quasi raggiunto i 2 milioni di persone e questi dati, sia per le frane che per le alluvioni, considerando solo i residenti nelle aree a pericolosità elevata e molto elevata arrivando a oltre 9 milioni se si considerano anche gli abitanti che vivono in aree a scenario di pericolosità media e scarsa. L’ISPRA, infatti, ha evidenziato un trend positivo degli interventi a mitigazione del rischio idrogeologico, solo nel biennio 2007-2008. Dal 2009, invece, gli stessi dati confermano l’assenza di programmazione. Durante la Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici si evidenziò come l’anomalia della temperatura media si attestasse allora a + 1 °C rispetto al trentennio 1961-1990: in meno di dieci anni è passata a + 1,58 °C con il 2017 già entrato nella storia per le roventi temperature raggiunte. Per quanto riguarda le precipitazioni, negli ultimi anni, al fenomeno di improvvise bombe d’acqua e alluvioni si sono succeduti periodi di prolungata siccità alla quale è inesorabilmente collegata la desertificazione che interessa il 40% del territorio nazionale, soprattutto nelle regioni meridionali e nelle isole.

“Sono stati persi dieci anni dall’allarme lanciato nel settembre 2007 e ora occorre approvare subito il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici – ha dichiarato la Sen. Loredana De Petris – In Parlamento lavoreremo affinché ciò avvenga nei prossimi mesi”.

“Con le conseguenze dei cambiamenti climatici abbiamo avuto a che fare spesso in questi dieci anni dalla prima Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici e quanto accaduto questa estate ha rappresentato purtroppo una sintesi di ciò che potrebbe accadere se non decidiamo di attuare tutte quelle azioni di mitigazione e di adattamento che tali cambiamenti impongono di fare – dichiara con una nota il Presidente dell’ISPRA Stefano Laporta – Iniziative come quella di oggi ed il ruolo della stampa sono fondamentali per sensibilizzare l’opinione pubblica e anche per sollecitare gli stessi media a trattare più spesso i temi legati alla tutela ambientale, e non solo in occasione di disastri o emergenze, perché risultati concreti possono nascere anche da un’opera costante di divulgazione. L’ISPRA come l’intero Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente garantisce l’impegno su tutto il territorio nazionale, attraverso l’elaborazione, la diffusione di dati, la realizzazione di stime di emissione di gas serra, la valutazione degli effetti delle misure di riduzione e la messa punto di un set di indicatori di cambiamenti del clima e dei relativi impatti”.

Sono intervenuti all’incontro, moderato dal giornalista di “La Repubblica” Antonio Ciancullo: Loredana De Petris (Presidente Gruppo Misto, Senato della Repubblica), Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione UniVerde), Valerio Giannubilo (Responsabile evento e comunicazione Isola della Sostenibilità), Serena Pellegrino (Vice Presidente Commissione Ambiente, Camera dei Deputati), Fulco Pratesi (Presidente Onorario WWF Italia), Roberto Caracciolo (Coordinatore generale della 1° Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici 2007, ISPRA), Giuseppe Onufrio (Direttore esecutivo, Greenpeace Italia), Rossella Muroni (Presidente Legambiente), Valerio Rossi Albertini (Fisico CNR).

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