La crisi economica migliora il clima

Sembra proprio che l’Europa si stia avvicinando all’obbiettivo di tagliare del 20 per cento le emissioni di Co2 entro il 2020. Dagli ultimi dati del rapporto pubblicato dall’Agenzia europea dell’ambiente è emerso che gli Stati membri rispetto al 1990 hanno ridotto del 17,3 per cento l’inquinamento atmosferico. E anche gli impegni presi sottoscrivendo il Protocollo di Kyoto sembrano ormai del tutto raggiungibili, visto che l’Europa è stata in grado di conseguire un taglio di gas inquinanti del 6,5 per cento rispetto all’8 per cento previsto come termine da rispettare entro il 2012.

Nel 2009 gli Stati membri hanno diminuito del 6,9 per cento le emissioni di Co2 rispetto all’anno precedente. Un risultato determinato dalla forte crisi economica che stiamo vivendo, da un ridotto uso di fonti fossili (circa il 5,5 per cento in meno) e da un maggior impiego di quelli rinnovabili (cresciuto dell’8,3 per cento).

E l’Italia, secondo i dati annuali registrati dall’Ispra, è riuscita ad assicurare una diminuzione del 9per cento nel 2009 rispetto alle emissioni del 2007.

Anche a livello mondiale sembra che l’aria sia davvero più pulita. Secondo uno studio del Center for International Climate and Environmental Research di Oslo sebbene la Cina e l’India abbiano aumentato le loro emissioni, nel resto del mondo sono diminuite dell’1,3 per cento. Anche in questo caso, i ricercatori hanno attribuito il merito alla crisi economica. La ripresa dalla recessione, però, potrebbe rendere questi risultati del tutto vani se si smette di agire contro i cambiamenti climatici e investire sulla green economy.

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