Dal sole energia per tutta Europa

L’annuncio dato da Arnulf Jaeger-Walden, componente della European Commission’s Institute for Energy, al recente Euroscience Open Forum di Barcellona è di quelli che possono cambiare il mondo: con una mega-installazione di pannelli solari nel Sahara che catturi lo 0.3 % dell’energia termica proveniente dalla nostra stella, si potrebbe far fronte all’intero fabbisogno energetico europeo.

L’idea, di per sé originale è, nella sua apparente semplicità, estremamente geniale: nel Sahara il sole, quando non ci sono tempeste di sabbia è praticamente sempre presente e con un’intensità di molto superiore a quella delle nostre latitudini.

Il progetto prevede la creazione di un’installazione di ampie dimensioni (pari circa alla superficie del Galles) che, mediante distese di pannelli solari, produca energia elettrica sotto forma di corrente continua e di una rete di distribuzione la porti al Vecchio Continente.

Quest’ultima è più facilmente trasportabile anche a grandi distanze rispetto alla corrente alternata attualmente trasferita via elettrodotti grazie al fatto che la perdita dovuta al trasferimento è assai minore.

La griglia necessaria permetterebbe di unire il cuore del Sahara con tutta l’Europa, fornendo energia a costi più contenuti degli attuali e con un basso impatto sull’ambiente.

Jeager-Walden ha già ricevuto il plauso del Presidente francese Nicholas Sarkozy e del Primo Ministro Britannico Gordon Brown.

I maggiori costi da affrontare riguardano,oltre alla realizzazione dell’installazione, la ristrutturazione della rete elettrica di paesi come Italia, Spagna, Grecia e Turchia, i link tra Africa ed Europa, che secondo Jaeger-Walden sarebbero al momento inadeguate.

L’impianto, in grado di generare una potenza compresa tra i 50 ed i 200 Megawatt, avrebbe un costo di 45-50 miliardi di Euro, grazie alla maggiore resa (fino a 3 volte) dei pannelli solari nel Sahara rispetto all’Europa.

La realizzazione dell’installazione in ogni caso, avrebbe dei costi paragonabili a quelli che l’Agenzia Internazionale per l’Energia ha previsto sia necessario comunque investire nei prossimi 30 anni.

Se la gigantesca centrale solare divenisse realtà, si potrebbero sovvertire gerarchie in ambito politico ed economico nell’intero pianeta, dal momento che affluirebbe ricchezza nei disagiati paesi africani, con conseguente parziale eliminazione dal giogo del petrolio.

Tutto questo ovviamente in aggiunta al fatto che l’energia prodotta sarebbe realmente pulita e rinnovabile e l’unica fonte di inquinamento sarebbe data dai pannelli solari esausti che andrebbero smaltiti.

Lo scienziato europeo ha previsto che se il progetto divenisse realtà a breve, già entro il 2050 si potrebbero vederne tangibili benefici.

Fonte

Fonte

Utilizzando il sito www.fondazioneuniverde.it, accetti l'utilizzo dei cookie da parte della fondazione UniVerde. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi