La biodiversità delle isole: un tesoro in pericolo

I tesori in genere sono nascosti in luoghi remoti, ma questa volta, sugli arcipelaghi, i cacciatori non troveranno ricchezze sepolte, ma specie uniche e rare. Sebbene occupino il 5% della superficie terrestre, le isole, infatti, sono un tesoro mondiale ricco di biodiversità e giocano un ruolo chiave per la conservazione. Proteggono una diversità biologica e culturale che è stata plasmata dall’isolamento e da condizioni ambientali particolari, come si legge in uno studio, pubblicato su PNAS (Proceedings of the National Academy of Science), condotto da alcuni ricercatori tedeschi che hanno analizzato dati sul clima e l’ecologia di 17.883 arcipelaghi con una superficie maggiore di un Km². La ricerca è il primo tentativo di fornire una descrizione globale di circa 2.000 isole, appartenenti a 150 Paesi, e di ampliare il Global Island Database con informazioni scientifiche e biologiche.

Da un’analisi dettagliata, le isole del Sud – Est asiatico, quelle dei Caraibi e del Mediterraneo, sono molto ricche di biodiversità rispetto a quelle oceaniche. Le Canarie ospitano una varietà di specie radicate come la Viperina di Tenerife (Echium wildpretii) e la Laurisilva (Foresta dei Lauri). Le Baleari, invece, hanno avuto una storia geologica complessa e sono ricche di specie endemiche che soffrono l’intervento umano; l’introduzione di specie invasive e il climate change.

Le specie sono molto vulnerabili alla perdita di habitat; all’azione antropica e ai cambiamenti climatici che colpiscono maggiormente gli ecosistemi insulari. L’estinzione più grave dei vertebrati, infatti, si è verificata proprio sulle isole. Attualmente il 39% delle specie è in pericolo. Un altro studio pubblicato sulla rivista scientifica Science avverte sulla mancata protezione delle zone più ricche di diversità biologica, come i Caraibi e il Mediterraneo, dove l’impatto umano è notevole. Il 67% di tutte le specie endemiche del mondo, secondo i ricercatori, sono concentrate nel 17% della superficie terrestre ma meno di un sesto di quest’area è protetto.

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