La generazione del cemento

Un aumento del 20% di volumetria per le case mono e bifamiliari, con un limite massimo di 200 metri cubi che potrà però essere superato dalla normativa regionali; un obbligo per le Regioni di approvare le nuove norme sull’edilizia entro 90 giorni, altrimenti potrà subentrare il governo. Sono alcune delle norme principali del piano casa, approvato dalla Conferenza unificata. L’accordo prevede inoltre un decreto legge da approvare tra 10 giorni. Dal piano casa sono esclusi i condomini. Incluse invece le villette a schiera.

I piani anticrisi, ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non devono però danneggiare il paesaggio. “Viviamo di nuovo una stagione non semplice: c’è una crisi economica e occupazionale che sollecita iniziative volte a favorire una ripresa comunque della attività produttiva e dell’occupazione, ma in quel comunque – ha detto Napolitano – si celano anche molte insidie non trascurabili proprio per la salvaguardia del nostro patrimonio culturale artistico e paesaggistico, valori che la Costituzione tutela e di cui impone il rispetto”. Secono il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, “siamo andati ad un accordo che riporta all’idea originale del progetto che avevo: dare la possibilità alle famiglie che possiedono una casa mono o bifamiliare, di costruire stanze fino al 20% in più di volumetria”.        

Secondo il premier, “un conto approssimativo di quanto potrebbe venire immesso nell’economia” dalle misure relative al piano casa “porta a valutare che se il 10% dei proprietari di casa ne approfitterà, significherebbe 60-70 miliardi di euro che entrebbero nel circuito dell’economia”. Tale somma, ha osservato Berlusconi, rappresenta “4-6 punti di Pil”. Viene comunque confermata l’esclusione di tale misure per quanto
riguarda i centri storici, le abitazioni abusive e i condomini. Il presidente del Consiglio ha inoltre ricordato che l’accordo “è stato fatto con tutti i rappresentanti delle Regioni, delle Province e dei Comuni e quindi vede appunto d’accordo tutte le istituzioni che hanno la politica del territorio tra le loro competenze”. Il premier ha infine ringraziato proprio le Regioni per “la collaborazione istituzionale” verificatasi in questa vicenda.

Il premier ha infine sottolineato che il piano presentato oggi è un progetto di rilancio dell’edilizia, ma non è il vero e proprio piano casa, che il governo varerà al più presto per venire incontro alle necessità abitative dei
cittadini meno abbienti, e in particolare delle giovani coppie: “Realizzeremo in ogni capoluogo di provincia un insediamento urbanistico di dimensioni tali da venire incontro all’esigenza di nuove case per chi ancora la casa non ce l’ha, specialmente per i giovani”.

(fonte: repubblica.it)

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