Tigre siberiana: solo 14 esemplari

Il destino genetico della tigre siberiana è affidato ai pochi individui rimasti. Di circa 500 felini, infatti, solo 14 rappresentano la “popolazione effettiva” che è una misura della diversità genetica di una specie.

Il “pool genetico” (set completo di alleli unici che verrebbero trovati esaminando il materiale genetico) è basso. La specie, dunque, tende a essere più vulnerabile alle malattie che potrebbero passare alle generazioni successive.

I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Mammalian Biology, mostrano un quadro molto preoccupante per la vita di questo animale.

Questa sottospecie è caratteristica del Sud-Est della Russia, vive nella regione del fiume Amur, al confine con la Cina. Un tempo popolava gran parte del territorio, ma durante il XX secolo, a causa degli insediamenti umani, della perdita di habitat e della caccia, circa il 90 per cento si è estinta.

A lanciare l’allarme un gruppo di scienziati russi, tedeschi e spagnoli che hanno analizzato campioni di DNA di 15 tigri siberiane e hanno scoperto una bassa variabilità genetica di questi felini.

Una popolazione di animali con una variabilità più alta ha maggiori possibilità di sopravvivenza e sviluppa una resistenza maggiore alla malattie.

Negli anni ’40, secondo gli esperti, c’è stato un “collo di bottiglia genetico”, un fenomeno che si verifica quando il numero di individui facenti parte di una popolazione viene ridotto drasticamente, e ora i dati non confortano su un suo possibile recupero.

Utilizzando il sito www.fondazioneuniverde.it, accetti l'utilizzo dei cookie da parte della fondazione UniVerde. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi