Il riciclo eco-efficiente in Italia

Realizzato nell’ambito del Kyoto Club a cura di Duccio Bianchi dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia è uscito, anche quest’anno il rapporto su Riciclo eco-efficiente in Italia.
Performance e scenari economici , ambientali ed energetici.
La trasformazione dei rifiuti in materie prime secondarie costituisce oggi un indispensabile fonte di approvvigionamento per una parte significativa del sistema industriale e dimostra come l’industria del riciclo non sia più un pezzo del sistema di gestione dei rifiuti, bensì una componente del sistema industriale economico nazionale.
L’economia del recupero riciclo è cresciuta in Europa di ben 50 punti percentuali e contribuisce in modo sostanziale all’eco-efficienza generale del sistema e aiuta a contenere potentemente la quantità di rifiuti da mandare a smaltimento.
Le politiche di riciclo sono strettamente correlate con il risparmio energetico, il ricorso a fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni climalteranti.
Oggi tutte le istituzioni dovrebbero rendersi conto di quanto sia strategico andare nella direzione del riciclo eco-efficiente. Innovazione tecnologica, creazione di nuovi prodotti, sviluppo di eco-design e sviluppo delle imprese costituiscono elementi fondamentali per lo sviluppo di una nuova economia ad alto valore aggiunto.
E  – mentre in Italia l’indice della produzione industriale manifatturiera ha subito una contrazione del 4% – l’indice delle attività di riciclaggio è cresciuto del 17,2%.
Il valore della produzione del settore del riciclaggio ha raggiunto in Italia, nel 2005 circa 4,2miliardi di euro con una crescita del 13% rispetto all’anno precedente.
Anche gli altri indicatori economici segnalano una forte crescita nel settore : le imprese sono aumentate del 13%, , gli occupati del 47% ( circa 13.000 nel 2005), senza considerare gli addetti alla raccolta e gli addetti delle industrie utilizzatrici del materiale del riciclo.
Il valore del riciclo dei metalli valeva nel 2005 1.968 milioni di euro. L’insieme degli altri settori è passato dal valore di 485 milioni di euro a 2215 milioni di euro triplicando gli occupati che contano oggi circa 7900 addetti.
E l’Italia oggi è paese importatore di materie prime seconde : si importa carta da macero dalla Cina passando da 1,6 a 22,5 milioni di tonnellate.
Si importano rifiuti di plastica da 1,5 a 6,9 milioni di tonnellate. Le importazioni di rottami ferrosi sono passate da 1,8 a 10 milioni di tonnellate, quelle di alluminio da 300.000 a 2 milioni di tonnellate. Esportiamo i rifiuti e importiamo materie prime seconde.
Non ha molto senso. Ma i nostri rifiuti dovrebbero essere anche i nostri giacimenti di ricchezza.
Per fortuna migliorando i sistemi di raccolta sono anche migliorate le performance del riciclo, la strada è ancora molto in salita.
Anche il forte incremento dei prezzi delle materie prime ha ridato slancio all’attività del riciclo. Nel 2006, grazie al riciclo , 8 milioni di tonnellate di rifuiti sono stati riutilizzati per una quota del 75, 80%.
Tutto questo ha comportato benefici ambientali straordinari : riduzione dell’estrazione di risorse non rinnovabili, riduzione della perdita di biodiversità, riduzione dei consumi energetici pari a 15 milioni di TEP e minori emissioni di CO2 pari a 55 milioni di tonnellate equivalenti, riduzione delle emissioni atmosferiche inquinanti, riduzione dei consumi idrici con conseguente danno ambientale evitato Come è dimostrato dallo studio, un ulteriore sviluppo del sistema del riciclo in Italia potrebbe ulteriormente ridurre i consumi energetici di 5 milioni di TEP ( pari al 32% dell’obiettivo di efficienza energetica al 2020 e di ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 di oltre 17 milioni di tonnellate ( pari al 18% dell’obiettivo nazionale di riduzione al 2020). Lo studio risulta molto importante e unico per quel che riguarda l’analisi della raccolta e riciclo dei diversi materiali post-consumo ( carta, vetro, legno, alluminio, metalli ferrosi, gomma e pneumatici, batterie esauste, oli usati, Raee, rifiuti inerti, rame. Risulta invece discutibile nello studio la descrizione dei nuovi scenari di gestione dei rifiuti al 2020, in quanto risulta troppo sottovalutato il contributo dei trattamenti meccanico-biologici e della co-combustione di CDR in impianti cementifici e in centrali termoelettriche, degli impianti di compostaggio e di digestione anaerobica. Infine una crescita dei rifiuti che si stima intorno al 1% annuo a perimetro costante non tiene conto sia della crisi economica che delle politiche che dovranno in un qualche modo essere messe in campo sia dalle istituzioni europee che da quelle nazionali e locali, assieme ad un incremento della raccolta differenziata che dovrà raggiungere il 65% già entro il 2012.
Dunque descrizione di uno scenario poco ambizioso quando , invece , il programma di Obama già parlava della strategia rifiuti zero.


Pinuccia Montanari

Indicazione bibliografica : Il riciclo ecoefficiente : Performance e scenari economici, ambientali ed energetici : Rapporto realizzato nell’ambito del Kyoto Club e promosso da GIAL, Cobat, Comieco, COOU, CNA, Corepla, Federambiente, Fise UNIRE, MP Ambiente/ a cura di Duccio Bianchi ; Istituto di ricerche Ambiente Italia. Milano, Edizioni Ambiente Srl, 2008 ù

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