A Roma incontro tra istituzioni, organizzazioni e imprese per un confronto sulla pianificazione e la gestione delle risorse idriche.
Sistemi eco-digitali e tecnologie innovative, tecniche rigenerative in agricoltura, intelligenza artificiale, modelli matematici e di cloud computing si stanno rivelando i migliori strumenti per garantire la gestione sostenibile e resiliente della risorsa “acqua”. Le informazioni elaborate dai presidi tecnologici consentono infatti di generare previsioni dei modelli idrologici degli invasi, sia in termini di scarsità idrica che di rischi ad alta intensità, come inondazioni o dissesto idrogeologico, potenziando i sistemi di allerta precoce e migliorando i tempi di risposta alle emergenze. Altre sfide ambientali e sociali riguardano nuovi approcci digitali e sistemici all’agricoltura rigenerativa, in grado di ottimizzare soluzioni efficaci di adattamento alla crisi climatica valorizzando l’impronta idrica nelle colture. Altri fattori chiave sono rappresentati dalle avanzate applicazioni di algoritmi, AI, IoT grazie ai quali è possibile attuare una via sostenibile, improntata al risparmio idrico in infrastrutture e reti.
Un potenziale che può supportare la programmazione dei Piani di gestione dei Distretti idrografici italiani, favorendo la transizione digitale degli strumenti operativi e gestionali attraverso i quali attuare politiche coerenti e sostenibili di tutela delle acque.
Questo il focus del convegno “Water scarcity e la sfida dei Piani di gestione dei Distretti idrografici nazionali. Digitalizzazione dei processi, AI e modelli matematici a supporto della gestione delle risorse idriche” che si è svolto mercoledì 11 settembre alla Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati, e in diretta streaming su Radio Radicale, promosso dalla Fondazione UniVerde con la collaborazione di UNESCO Chair on “Water Resources Management and Culture” e con il patrocinio di UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme, che dal 2018 rinnova la partnership con la Fondazione UniVerde per la realizzazione, sostenuta da partner virtuosi, della traduzione ufficiale in italiano dei Rapporti mondiali delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche. Un’iniziativa di altissimo valore che ha notevolmente contribuito alla diffusione di una maggiore informazione e a un più alto grado di sensibilizzazione intorno al tema dell’acqua a tutti i livelli, permettendo all’Italia di elevarsi verso le prime posizioni al mondo per numero di download del Documento e di stimolare i necessari interventi di istituzioni e imprese a favore della tutela della risorsa idrica e per il conseguimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 6 dell’Agenda 2030.
L’evento è stato organizzato con la main partnership di Almaviva, Gruppo italiano di innovazione digitale, con Bayer in qualità di event partnere con partner AWS.
Media partners: Askanews, Italpress, TeleAmbiente, Opera2030, SOS Terra Onlus.
Il convegno è stato aperto dal saluto di benvenuto e di indirizzo di:
seguito dagli interventi introduttivi di:
Le best pratiche presentate oggi dimostrano che esistono sistemi intelligenti che ricoprono un ruolo fondamentale nella previsione delle carenze e nell’adattamento alle crisi idriche, tecniche innovative capaci di aiutare le colture a prosperare in condizioni climatiche più difficili, soluzioni di cloud computing per ottimizzare l’efficienza idrica nelle infrastrutture di raccolta dati. Anche nell’uso razionale della risorsa, con il digitale è possibile una misurazione costante, reale e forme di incentivazione come i certificati blu per il risparmio idrico possono diventare un ulteriore e indispensabile strumento di efficientamento”.
Tre le best practice presentate al convegno da:
Vannia Gava (Viceministro dell’ambiente e della sicurezza energetica) nel keynote speech ha evidenziato: “La gestione della scarsità d’acqua è una sfida collettiva che ci vede tutti coinvolti, dalla più alta istituzione al singolo cittadino. In Italia stiamo intervenendo sul piano normativo, degli investimenti e della pianificazione strutturata, grazie anche all’importante lavoro svolto dalle Autorità di Bacino, oggi supportate dagli Osservatori permanenti, la cui azione abbiamo rafforzato con il Dl Siccità. Ma siamo attivi anche sui tavoli internazionali. Qui il Mase ha assunto il ruolo di promotore di iniziative coordinate con gli altri Stati per ricercare soluzioni condivise, come dimostra la Water Coalition, nata in seno al G7 Ambiente, che testimonia l’impegno del governo a livello globale sul tema. Occorre ragionare in termini di innovazione e di risorse adeguate”.
Per Chiara Braga (Presidente del Gruppo parlamentare PD – Italia Democratica e Progressista della Camera dei Deputati): “La questione acqua è stata spesso sottovalutata. Ma la crisi climatica impone oggi azioni concrete e rapide, specie su tre aspetti. Il primo rappresenta la garanzia dell’acqua come bene pubblico, accessibile a tutti; col giusto prezzo specie per i più fragili. Il secondo tema è quello dell’investimento nell’acqua, ossia ammodernare un sistema idrico purtroppo tra i meno efficienti in Europa; specialmente se pensiamo al suo trasporto e ai sistemi di depurazione. Il terzo è una questione di sistema: agire sui sistemi produttivi e sui costumi sociali per avere un impatto virtuoso sullo spreco idrico. Dalle filiere agricole, alle produzioni industriali, sino al lavaggio dei denti a casa chiudendo il rubinetto. L’acqua potabile non è più un bene a disposizione di tutti e senza esaurimento”.
Con il coordinamento di Gianni Todini (Direttore di Askanews), al panel “La pianificazione e la programmazione della risorsa idrica nei Piani di gestione dei Distretti idrografici nazionali” sono intervenuti i Segretari Generali dei Distretti idrografici d’Italia: Costantino Azzena (Segretario Generale dell’Autorità di Bacino e Direttore Generale dell’Agenzia regionale del Distretto idrografico della Sardegna); Alessandro Bratti (Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale del Fiume Po); Marco Casini (Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale); Gaia Checcucci (Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale); Marina Colaizzi (Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali); Vera Corbelli (Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale). Il coro degli interventi, aperti dalle presentazioni delle misure previste per la programmazione della risorsa idrica e la sua governance, è stato unanime sull’opportunità di adottare tecnologie eco-digitali alimentate dall’intelligenza artificiale a supporto dei Piani di gestione. Nell’era della digitalizzazione e della sostenibilità ambientale, le infrastrutture idriche si trovano oggi ad affrontare una sfida trasformativa. Grazie alla capacità di rilevare un’ampia gamma di parametri, analizzare dati accurati e fornire avvisi tempestivi, questi dispositivi innovativi possono contribuire a una pianificazione più efficiente delle risorse idriche, migliorare l’ottimizzazione delle reti di distribuzione e la reattività agli estremi idrologici, offrendo un più alto livello di efficienza e configurandosi come strumenti chiave per la definizione di decisioni strategiche.
Al panel “La programmazione delle risorse idriche nell’agenda istituzionale” è inoltre intervenuta Laura D’Aprile (Capo Dipartimento sviluppo sostenibile, Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica). L’evento si è caratterizzato come un’importante opportunità di riflessione sulle sfide presenti e future per contrastare il fenomeno della scarsità idrica, ma anche di confronto per creare nuove sinergie. In un’epoca così caratterizzata da una crescente variabilità del ciclo idrologico, previsioni accurate sono essenziali per salvaguardare vite umane, ambiente e paesaggio, coltivazioni e infrastrutture. Sfruttando il potenziale delle tecnologie eco-digitali e dell’intelligenza artificiale, si potranno colmare queste lacune critiche anche in ottica di pianificazione dei Piani di gestione dei Distretti idrografici italiani. Grazie alla presenza di importanti Istituzioni nazionali, oltre a players e stakeholders, l’incontro ha inteso promuovere, tra i suoi principali obiettivi, una collaborazione “di sistema” per porre le basi di sistemi resilienti e politiche di pianificazione a tutela dei territori e delle comunità più vulnerabili.
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