Celebrato negli Emirati Arabi Uniti il 4° Anniversario de “L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano” Patrimonio dell’Umanità (7 dicembre 2021).

È stato celebrato con un evento internazionale a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, il 4° Anniversario del riconoscimento de “L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano” nella Lista del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità – UNESCO. Un traguardo significativo che, insieme al rinnovato percorso di salvaguardia dell’elemento, segna anche la crescente reputazione a livello mondiale dei maestri dell’arte bianca.

A quattro anni dall’iscrizione nella prestigiosa Lista, si sono infatti moltiplicate le richieste, da ogni parte del mondo, di veri pizzaiuoli di scuola napoletana. Si tratta di un segnale importante per il made in Naples e il made in Italy che occorre tutelare e valorizzare al meglio. Per l’occasione, Google ha dedicato alla pizza uno speciale doodle, un divertente e colorato puzzle game che sfida l’utente a creare tranci in base al tipo di condimento richiesto.

In occasione della ricorrenza, e nell’ambito delle iniziative per Expo Dubai 2020, la Regione Campania ha promosso l’evento di celebrazione presso l’Antica Pizzeria da Michele Dubai che afferisce alla rete de l’Antica Pizzeria da Michele in the World. L’appuntamento è stato organizzato in collaborazione con Scabec Società Campana Beni Culturali SpA e Fondazione UniVerde, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia negli Emirati Arabi Uniti e con l’adesione dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, dell’Associazione Verace Pizza Napoletana.

Rosanna Romano (Direttore generale per le Politiche Culturali e il Turismo, Regione Campania): “L’arte del pizzaiuolo napoletano è un elemento culturale di altissimo valore universale perché lega un sentimento di identità al desiderio di creare un dialogo aperto con il mondo. Occorre continuare a sostenere l’obiettivo della sua salvaguardia e fare sistema, anche a livello internazionale, per promuovere il suo carattere divulgativo e formativo”.

Nicola Caputo (Assessore all’Agricoltura, Regione Campania): “Si tratta di un’arte autentica che si basa su una competenza che permette di sfruttare appieno la qualità dei prodotti agroalimentari dei territori campani. Si tratta di un patrimonio capace di attivare una rinascita sociale ma anche economica dei territori e delle produzioni di qualità”.

Nicola Lener (Ambasciatore d’Italia negli Emirati Arabi Uniti): “La rete delle ambasciate italiane si è impegnata a promuovere la candidatura in tutto il mondo ed è stata accanto alla Fondazione Univerde sin dai primi passi della campagna #pizzaUnesco. Molte sedi diplomatiche italiane hanno svolto iniziative a sostegno della candidatura dell’arte del pizzaiuolo napoletano e continueremo a sostenere questo patrimonio in un’ottica di promozione integrata a 360° della cultura italiana e dell’Italian Taste”.

Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione UniVerde): “Festeggiamo il quarto anniversario con la consapevolezza che occorre continuare a investire sulla conoscenza e sulla tutela dei nostri patrimoni culturali e agroalimentari. Non dobbiamo dimenticare che la grande notorietà della pizza, diretta conseguenza del riconoscimento Unesco dell’Arte del Pizzaiuolo Napoletano, ha moltiplicato la richiesta di contrasto al fake food, cioè contro i tentativi di contraffazione e di agropirateria. Serve un forte e rinnovato impegno di salvaguardia dell’autenticità della vera pizza napoletana che può diventare ancora di più il simbolo della lotta all’italian sounding”.

Nel corso dell’evento, in videomessaggio, sono intervenuti:

Sergio Miccù (Presidente Associazione Pizzaiuoli Napoletani): “Quattro anni di sviluppo culturale del comparto pizza. Quattro anni in cui abbiamo visto i pizzaiuoli studiare, mettere a punto nuove tecniche, affinare la gestualità, anche sfidarsi tra loro. Una sana competizione che ha significato, di fatto, crescita. Il 7 dicembre 2017 abbiamo raggiunto un traguardo storico con il riconoscimento Unesco. Storico perché ha suggellato ciò che andavamo sostenendo da sempre: che la pizza non è un prodotto commerciale, ma un patrimonio culturale. È un codice che parla di Napoli. È la nostra tradizione. La nostra identità. Anche in questo secondo anno di pandemia, i pizzaiuoli con la loro arte hanno saputo superare la crisi. I napoletani, anche nel periodo più duro delle chiusure, hanno continuato ad ordinare la pizza a casa. Utilizzando quel servizio che un tempo si chiamava semplicemente consegna a domicilio. L’arte del pizzaiuolo va tutelata perché è capace di essere immortale attraversando il tempo e lo spazio”.

Antonio Pace (Presidente Associazione Verace Pizza Napoletana): “Il riconoscimento Unesco dell’Arte del Pizzaiuolo Napoletano continua, a 4 anni di distanza, a dare un forte slancio alla promozione della Vera Pizza Napoletana, attestato dall’apertura di tante nuove pizzerie in Italia e nel mondo che hanno dimostrato, anche in un contesto così difficile come quello attuale, di poter sostenere l’impatto di una crisi meglio di altri settori”.

Le celebrazioni per il 4° Anniversario. Era il 7 dicembre 2017 quando il 12° Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, riunitosi sull’isola di Jeju in Corea del Sud, valutò positivamente, e con voto unanime, la candidatura italiana per l’iscrizione de “L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano” nella prestigiosa Lista. La pizza, come è stato ricordato, può diventare lo strumento ideale per dare impulso a una rete di valore che integra la bontà del cibo genuino con la promozione del territorio, dell’economia e della cultura partenopea e campana attraverso un turismo responsabile e sostenibile, ma anche con la creazione di partnership internazionali in grado di valorizzare la vera arte tradizionale napoletana nel mondo.

L’occasione del 4° Anniversario dal riconoscimento ha rappresentato un motivo in più per rilanciare il messaggio della campagna #NoFakeFood, realizzata da Fondazione UniVerde, Opera2030.org, SOS Terra Onlus in collaborazione con Influgramer: proprio la pizza, il piatto più consumato nel pianeta, può diventare infatti lo strumento di diffusione per eccellenza dell’autenticità degli ingredienti made in Italy.

Durante l’evento, sono state inoltre ripercorse le tappe fondamentali dell’iter di riconoscimento, un percorso vittorioso ma complesso, sostenuto dalla raccolta firme internazionale #pizzaUnesco, lanciata a sostegno della candidatura italiana. In poco più di tre anni, la campagna ha raccolto oltre 2 milioni di sottoscrizioni mondiali, con adesioni di cittadini da più di 100 Paesi: numeri che fanno di #pizzaUnesco il movimento popolare d’opinione più imponente nella storia delle candidature di tutte le agenzie delle Nazioni Unite.

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