Puglia apripista dell’indipendenza energetica sostenibile e attenta agli ecosistemi marini e terrestri. Presentate a Taranto da Fondazione UniVerde, Società Geografica Italiana e Coldiretti Puglia le best practice di Renexia.

Vannia Gava: la Puglia può guardare alle tecnologie dell’agrivoltaico come un’opportunità per lo sviluppo dell’economia del settore primario.

Pecoraro Scanio: le rinnovabili sostenibili possono garantire una transizione ecologica rispettosa delle biodiversità e capace di creare occupazione green.

Muraglia: dagli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti si può arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale.

(TARANTO, 28 luglio 2023) Sostenibilità significa creare valore condiviso. L’ascolto dei territori, la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, la tutela dei delicati habitat e della biodiversità che li popola vanno nella direzione di una giusta transizione energetica che punta al rispetto delle comunità locali e degli ecosistemi terrestri e marini creando nuova occupazione green.

Di questi temi si è parlato al convegno “Agricoltura e rinnovabili insieme per la transizione ecologica della Puglia. Le best practice amiche del paesaggio e del mare”, promosso da Fondazione UniVerde, Società Geografica Italiana, Coldiretti Puglia con la main partnership di Renexia, che si è svolto oggi a Taranto presso il Jonian Dolphin Conservation con Media partners: Askanews, Italpress, TeleAmbiente, Opera2030, SOS Terra Onlus.

Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione UniVerde e componente Consiglio Direttivo della Società Geografica Italiana): “La sicurezza alimentare e quella energetica devono andare di pari passo. La siccità, le alluvioni e più in generale gli effetti del cambiamento climatico in corso stanno aumentando le vulnerabilità sia del settore agricolo che di quello energetico. Tecnologie come l’eolico offshore e il solare fotovoltaico, in sinergia con il mondo agricolo, possono soddisfare le necessità di resilienza e sostenibilità. Da una parte, l’agrivoltaico, ben integrato e rispettoso delle attività agricole, può essere di supporto all’agricoltura aiutandola nella transizione ecologica e digitale. Dall’altro, l’eolico offshore concilia l’esigenza di costruire impianti a mare, lontano dalle coste e senza consumo di suolo, per la produzione di rinnovabili nel rispetto delle rotte dei migratori e dei mammiferi marini. È importante l’impegno delle Istituzioni, del terzo settore e delle imprese virtuose per una giusta transizione energetica che non può prescindere dalla difesa della biodiversità naturale ma anche delle biodiversità culturali e agroalimentari”.

La transizione ecologico-digitale è una priorità assoluta per affrontare la crisi climatica, superare i combustibili fossili, promuovere una crescita compatibile con l’ambiente e favorire la democrazia energetica sui territori. Obiettivi che devono essere perseguiti con una visione sistemica sfruttando appieno le potenzialità delle rinnovabili e sostenendo la diffusione attenta e sostenibile dell’eolico offshore – che offre l’opportunità di creare zone protette in prossimità degli impianti a mare, per il ripopolamento e il recupero degli habitat – e dell’agrivoltaico per imprese agricole che sappiano guardare avanti favorendo una sana transizione energetica ed ecologica nel rispetto delle tradizioni e del paesaggio.

Savino Muraglia (Presidente Coldiretti Puglia): “La promozione di reti energetiche alternative rappresenterebbe un contributo determinante alla transizione green ma anche per contrastare l’aumento dei costi per famiglie e imprese. In questo senso l’agricoltura gioca un ruolo strategico. Partendo, ad esempio, dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare le flotte del trasporto pubblico come autobus, camion e navi oltre alle stesse auto dei cittadini. In questo modo sarà possibile generare un ciclo virtuoso di gestione delle risorse, taglio degli sprechi, riduzione delle emissioni inquinanti, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo della ricerca scientifica in materia di carburanti green”.

Nell’ambito del convegno, Renexia ha presentato le proprie best practice, basate su un rigoroso approccio scientifico, sulla spinta verso l’innovazione e sull’attenzione nei confronti dei territori interessati ai propri progetti. Dallo sviluppo dei primi impianti in Italia e all’estero, oltre 12 anni fa, l’intento di Renexia è sempre stato quello di coniugare lo sviluppo con la sostenibilità. È pioniere della transizione energetica in Puglia grazie a Beleolico, il primo parco eolico marino dell’intero Mediterraneo. Con Med Wind, il più importante progetto di impianto eolico galleggiante del Paese a largo della Sicilia, Renexia ha concluso vaste campagne oceanografiche e sta agendo con l’intento di promuovere la nascita di una filiera italiana per l’eolico offshore.

Riccardo Toto (Direttore Generale Renexia): “La Puglia è la prima regione italiana per la produzione di energia da fonti rinnovabili e al contempo esprime un comparto agricolo di altissima qualità. Le nuove soluzioni tecnologiche consentono di creare interessanti sinergie tra i due settori grazie all’agrivoltaico, che potrebbe rappresentare un grande potenziale di crescita sostenibile e valore condiviso, con il possibile coinvolgimento anche delle aziende di allevamento. In Renexia stiamo valutando con attenzione la possibilità di proporre nuovi progetti sul territorio, per avanzare nel percorso di transizione energetica ed ecologica, favorendo la nascita di un ecosistema imprenditoriale e di nuove professionalità, rispettosi delle peculiari eccellenze che queste comunità esprimono da sempre”.

Vannia Gava (Viceministro dell’ambiente e della sicurezza energetica), in un messaggio video, ha rivolto i propri complimenti agli organizzatori del convegno, sottolineando: “Compito del Governo e della politica è garantire un quadro normativo snello ed efficiente, liberandolo dalla eccessiva burocrazia, riducendo i tempi degli iter autorizzativi e assicurando la necessaria certezza giuridica non solo per realizzare gli investimenti ma anche per attrarne di nuovi. Lungo queste direzioni il Governo ha già intrapreso numerose semplificazioni, che sono state introdotte nel contesto normativo per agevolare la realizzazione di opere e impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Un tassello fondamentale per continuare il processo di transizione energetica del Paese sarà l’adozione del decreto ministeriale sulle aree idonee. Il testo, giunto alla sua ultima bozza, come annunciato dal Viceministro Gava, “sarà importante per dare linee guida a tutte le Regioni. Quelle del Sud e, in particolare la Puglia, possono guardare alle tecnologie dell’agrivoltaico come un’opportunità per lo sviluppo dell’economia del settore primario. Ciò a testimonianza dell’indubbia capacità del Meridione ad attrarre investimenti per la transizione energetica sperimentando le moderne tecnologie, lasciando spazio all’innovazione, alla ricerca e allo sviluppo tecnologico che consentono di valorizzare quanto la regione può offrire”.

Al convegno, moderato dal giornalista Domenico Palmiotti (Giornalista), sono inoltre intervenuti:

Patty L’Abbate (Vicepresidente Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici, Camera dei Deputati): “La transizione ecologica ha come obbiettivo il viraggio verso un nuovo modello economico ecologico, circolare ed inclusivo. Un modello che deve necessariamente effettuare una decarbonizzazione dei processi antropici, effettuando quell’azione di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico che ci potranno permettere un futuro meno rischioso. Oggi sono a rischio la salute dei cittadini, l’agricoltura, il nostro ambiente e la stessa economia. La Puglia è sempre stata all’avanguardia sulla produzione di energia rinnovabile in sinergia con la tutela degli ecosistemi marino e terrestre a supporto dell’agricoltura e della blu economy. Dobbiamo continuare a fare rete sul territorio, con buone pratiche e tecnologie innovative, e noi legislatori abbiamo il dovere di agevolare e velocizzare, questa transizione necessaria, colmando vuoti normativi e semplificando gli iter burocratici. Il risultato è la crescita del territorio, la nascita di lavoro green e il supporto ad una economia verde attenta alla sua comunità”.

Mario Turco (Componente commissione permanente finanze e tesoro, Senato della Repubblica): “L’agrivoltaico può contribuire ad aumentare la resilienza del settore agroalimentare rispetto agli impatti del cambiamento climatico e contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. In sintesi, esso, può rappresentare una nuova opportunità per gli agricoltori tramite modelli win-win che esaltino le sinergie tra produzione agricola e generazione di energia. Importante sarà il contributo del PNRR, dove risultano stanziate ingenti risorse, oltre 2,2 miliardi di euro, destinate alla missione ’Rivoluzione verde e transizione ecologica’, di cui 1,1 miliardi sono destinati allo sviluppo dell’agrivoltaico, con l’obiettivo di raggiungere una capacità produttiva di 2,43 GW, con benefici in termini di riduzione delle emissioni di gas serra (circa 1,5 milioni di tonnellate di CO2) e dei costi di approvvigionamento energetico. In questo ambito, la Puglia si rivela una delle regioni d’Italia particolarmente all’avanguardia, così come è dimostrato dal numero di aziende agricole che in questi ultimi tempi stanno investendo sulle rinnovabili, soprattutto nell’ambito agrisolare e dall’agrivoltaico.In Puglia abbiamo una delle maggiori estensioni di terreni agricoli del Paese ed abbiamo il grande vantaggio di avere  il sole quasi tutto l’anno. L’agro-fotovoltaico, pertanto, può rappresentare una grande opportunità per i nostri imprenditori agricoli che si troverebbero a produrre energia rinnovabile, si assicurerebbero una rendita ed infine, visto il tema della siccità, realizzerebbero anche il risparmio idrico per effetto del minor irraggiamento solare”.

Giacomo Aiello (Capo di Gabinetto del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste): “Gli obiettivi sfidanti del PNIEC impongono la ponderazione di tutti gli interessi coinvolti. Il mondo dell’agricoltura è pronto a fare la sua parte in un’ottica di minor sacrificio possibile delle superfici agricole utili. La produzione di energia da fonti rinnovabili deve assicurare il minore consumo del suolo progredendo verso le migliori tecnologie capaci di assicurare l’integrazione della infrastruttura energetica con l’esercizio dell’azienda agricola”.

Giuseppe Catalano (Capo di Gabinetto della Regione Puglia): “La sfida della transizione ecologica è ineludibile, non possiamo rubare il futuro alle future generazioni. È incredibile che anche di fronte alle tragiche evidenze di questi giorni qualcuno ancora non comprenda la gravità della situazione. La Regione Puglia sostiene lo sviluppo delle Fonti Energetiche Alternative al fine di contribuire al processo di decarbonizzazione, prioritario nelle aree di Taranto e Brindisi. Lo sviluppo dell’agrivoltaico può costituire una opportunità di grande interesse. Ma tale processo strategico richiede una governance complessiva che tenga insieme gli aspetti energetici, ambientali e paesaggistici, agricoli e industriali. Lo sviluppo delle Fer non può avvenire solo per singole iniziative imprenditoriali. Per questa ragione, la Regione Puglia ha approvato lo scorso 17 luglio 2023 una delibera di giunta che affronta in modo strategico il tema della produzione delle Fer, nella compensazione dei diversi interessi pubblici in campo. Occorre infine evitare il rischio concreto che la produzione di energie alternative non porti beneficio alla aree regionali prioritariamente per le esigenze di decarbonizzazione, lasciando sui territori le esternalità negative ed esportandone i benefici”.

Il dibattito è stato introdotto dai saluti di benvenuto di Fabrizio Manzulli (Vicesindaco e Assessore allo sviluppo economico e all’innovazione, Comune di Taranto), anche a nome del Sindaco Rinaldo Melucci, che è poi intervenuto sottolineando: “Il Piano per la Transizione Ecologica ed Energetica della nostra città riconosce il cambiamento climatico, causato dalle sempre maggiori emissioni di gas serra di origine antropica, come il più grave effetto della modificazione dell’ambiente naturale, e la produzione di energia da fonti fossili come la maggior responsabile di questo disastro. Dunque, un’importante presa d’atto della necessità di invertire la rotta ed agire attraverso l’adozione di una serie di misure ’senza precedenti’, come richiesto dal Green Deal.  Si evidenzia una netta discrasia tra gli obiettivi, che recepiscono in pieno quelli previsti dal quadro normativo, da strategie, regolamenti ed accordi europei ed internazionali, a lungo termine, ovvero al 2030 ed al 2050, e le azioni che, al contrario, appaiono limitate al budget del PNRR e non sembrano avere alcuno sviluppo programmato.  A questo proposito, sarebbe utile chiarire i rapporti tra questo strumento e gli altri già esistenti, quali ad esempio la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, il Piano Energia e Clima oppure il Programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico. Sarebbe davvero auspicabile raccogliere in un unico piano tutti questi strumenti, unificare gli obiettivi e dare priorità alle azioni in base a considerazioni di salute degli individui e del pianeta, secondo il concetto ’One Health’.  Ed è in questa direzione che il Comune di Taranto, capofila del progetto Calliope, casa delle tecnologie emergenti, sta realizzando una serie di interventi per mettere a sistema e configurare quel robusto avvio del cambiamento necessario, creare le condizioni per consolidarlo e rafforzarlo nel tempo.  Un percorso che mostra ogni anno un avanzamento di riduzione di consumi energetici, materiali e suolo”.

Carmelo Fanizza (Presidente Jonian Dolphin Conservation) ha dato un saluto di benvenuto ricordando le attività della Jonian Dolphin Conservation – associazione di ricerca scientifica finalizzata allo studio dei cetacei del Golfo di Taranto e nel Mar Ionio settentrionale specializzata nella gestione di progetti marini con particolare focus sullo studio dell’impatto ambientale – che svolge, tra le altre, attività di progettazione e conduzione di Marine Mammals Surveys visivi ed acustici con attrezzature e personale specializzato; dolphin watching; ricerca scientifica in mare e campagne e corsi di avvistamento. Una delle best practice presentate oggi è proprio il lavoro svolto a Taranto da Renexia per assicurare il rispetto dei cetacei nella realizzazione di Beleolico, il primo impianto eolico offshore d’Italia e dell’intero Mediterraneo.

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