A Sud del Pacifico tre atolli completamente rinnovabili

Tokelau, territorio della Nuova Zelanda, tra i Paesi più remoti e piccoli del mondo, è diventato al cento per cento rinnovabile grazie ai pannelli fotovoltaici. Il sistema solare ha sostituito del tutto il diesel inquinante e costoso.

Il Paese, a Sud dell’Oceano Pacifico, è costituito da tre atolli (Atafu, Fakaofo e Nukunonu) con una superficie di dieci chilometri quadrati, a Nord delle isole di Samoa, raggiungibile solo in barca. Per soddisfare il suo fabbisogno energetico, gli abitanti si affidavano a generatori diesel, una soluzione costosa (ogni giorno circa 200 litri di combustibili fossili che dovevano essere trasportati via nave), altamente inquinante, con un’offerta di corrente poco affidabile che non garantiva una fornitura di 24 ore (in genere solo per 15-18 ore al giorno). In breve tempo, però, Tokelau è diventato uno dei primi Paesi al mondo ad essere alimentato esclusivamente dal fotovoltaico con 4.032 moduli che dalla fine del 2012 forniscono energia in modo affidale per l’intera giornata.

L’intero impianto, con una potenza di 1MW, è tra i più grandi installati  e riesce a generare più energia di quella di cui necessitano i 1.411 abitanti.

Grazie all’uso dei pannelli fotovoltaici, come sostenuto dal Ministero degli Affari esteri e del Commercio che fa finanziato il progetto, i tre atolli hanno difeso il territorio dai possibili rischi legati ai cambiamenti climatici, soprattutto quelli relativi all’innalzamento del mare, dimostrando come la transizione alle fonti di energia rinnovabile è possibile e renda completamente indipendenti dalle fonti fossili.

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