7 rapporto: “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”

Il 77% degli italiani sostiene che per l’economia turistica di un territorio, l’attenzione all’ambiente comporti una crescita.

Più del 70% usa internet come mezzo di informazione preferito per organizzare un soggiorno ecoturistico

Milano 4 aprile 2017 – «Il 2017 è l’Anno ONU del Turismo Sostenibile ma il 45% degli italiani ritiene che il governo debba impegnarsi di più per questa sfida per il futuro dell’ambiente e della nostra economia». Lo ha dichiarato il Presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio, in occasione della presentazione del settimo rapporto: “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”, realizzato dalla Fondazione UniVerde, in collaborazione con IPR Marketing e presentato oggi alla BIT 2017 (Borsa Internazionale del Turismo), durante il convegno: “2017 Anno Internazionale ONU del Turismo Sostenibile: le sfide e le opportunità per l’Italia” organizzato dalla stessa Fondazione, in partnership con Cobat. «Nel turismo, più che in altri settori, il connubio tra ambiente e lavoro è imprescindibile» ha concluso l’ex Ministro.

Per Giancarlo Morandi, Presidente di Cobat: «Quanto male fanno all’arrivo di nuovi turisti i rifiuti urbani delle nostre città abbandonati nelle strade o spediti all’estero per il loro smaltimento? Il Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo ogni giorno raccoglie e avvia al riciclo prodotti tecnologici che, se dispersi nell’ambiente, sporcherebbero il nostro Paese causando forti danni all’ecosistema. In questo senso, Cobat è al servizio del turismo, con il suo impegno per consegnare ai posteri un patrimonio di incontaminata bellezza».

I dati evidenziano come il turismo sia soprattutto un arricchimento culturale per il 45% degli italiani, una conoscenza o esplorazione per il 43% e relax per il 40%. Ad attrarre principalmente: arte, storia ed eventi culturali (62%) ma anche natura e paesaggi (59%).

Turismo sostenibile

Cresce al 76% la percentuale sul livello di conoscenza della definizione di “turismo sostenibile” inteso come quello che rispetta l’ambiente e cerca di ridurre il consumo di energia e di risorse del territorio. Quasi il 40% lo considera eticamente corretto e circa il 30% vicino alla natura. Il “vincolo di sostenibilità” per un’area turistica rappresenterebbe una necessità o un’opportunità di crescita per il suo sviluppo economico secondo ben l’88% degli utenti. Nel momento in cui pianifica un soggiorno turistico, il 55% (percentuale in aumento rispetto alla scorsa ricerca), pensando alla meta, al mezzo di spostamento, alla struttura da prenotare, si pone il problema di fare scelte che non danneggino l’ambiente. Di questi, il 44% dichiara che è un’esigenza avvertita negli ultimi anni.

Il 47% del campione ritiene che esista un’emergenza in Italia che riguarda i danni che il turismo potrebbe portare all’ambiente, soprattutto a causa della cementificazione e speculazione edilizia per ben il 60% degli intervistati. Sulla possibilità di spendere il 10 o il 20% in più per non danneggiare l’ambiente durante le proprie vacanze, il 50% sostiene di essere disponibile (anche in questo caso il dato è in aumento rispetto allo scorso anno). Tra gli alloggi preferiti: B&B (37%); albergo (in calo al 33%) e agriturismo (in aumento al 32%). Per la seconda volta viene inserita anche l’opzione Airbnb che però non raggiunge un dato superiore al 5%. Prima di scegliere una struttura turistica, il 42% degli italiani si informa che sia sostenibile e il 75% utilizza internet per le ricerche.

A dimostrare che la struttura sia attenta all’ambiente per il 54% è la presenza di pannelli fotovoltaici; per il 32% l’uso di sistemi per il risparmio elettrico e per il 28% quelli per il risparmio idrico. Ma i turisti sostenibili sono attenti anche ai servizi offerti e valutano positivamente menù biologici o a km 0 (36%) e raccolta differenziata (35%). Sulla scelta del ristorante, il 91% preferisce quelli che offrono prodotti a km 0 e il 77% quelli che usano prodotti provenienti da agricoltura biologica, a parità di prezzo o anche spendendo qualcosa in più.

Per i trasporti, quasi il 70% rinuncerebbe all’auto se la meta fosse raggiungibile in treno; il 59% se sul posto ci fosse il car sharing e il 55% se potesse usare il bus per arrivare alla propria destinazione. Aumenta al 48% la percentuale di chi dichiara di aver già preferito il treno per motivi ecologici.

Ecoturismo

In merito all’ecoturismo, il 62% degli intervistati conosce la definizione di ecoturismo come forma di turismo che rispetta l’ambiente, le popolazioni locali e valorizza le risorse naturali e storico culturali di un territorio. È di nuovo internet il mezzo di informazione preferito per organizzare un soggiorno ecoturistico (per circa il 70%), soprattutto attraverso i motori di ricerca (per il 60%). Tra le attività considerate più attraenti in un’area protetta o in un parco naturale c’è la conoscenza delle tradizioni locali, seguita dai percorsi enogastronomici e dai percorsi in mare e dalle attività sportive, come trekking, ciclismo, equitazione e canottaggio. In un parco naturale o area protetta, gli italiani preferiscono soggiornare in un agriturismo (50%); B&B (32%) e dimore storiche (23%). L’ecoturista ama fare escursioni in aree archeologiche e borghi storici; assaggiare prodotti enogastronomici tipici e conoscere le tradizioni del posto affidandosi a guide locali.

Il 77% del campione sostiene che per l’economia turistica di un territorio, l’attenzione all’ambiente comporti una crescita ma occorre investire di più.

Note:

Per la Metodologia, l’universo di riferimento è la popolazione italiana. Il campione è costituito da mille cittadini, disaggregati per sesso, età e area di residenza. La raccolta delle informazioni è avvenuta attraverso la somministrazione di un questionario strutturato. I dati sono stati elaborati utilizzando il software SPSS 18.0.

In basso è possibile scaricare il Rapporto completo in PDF:

VII Rapporto Italiani, turismo sostenibile e eco turismo marzo 017.pdf

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