Contro Natura?

E’ terminata pochi giorni fa al Museo di Storia Naturale Doria di Genova la mostra dal titolo “Against Nature”, dove il tema trattatato era l’omosessualità e i comportamenti sessuali nelle specie animali.
Questa interessantissima mostra, allestita all’interno del festival della Scienza, mi permette di affrontare due temi a me molto cari. Da una parte quello degli animali e dall’altro quello dell’omosessualità, temi che appartenendo alla sfera dei diritti, sicuramente dovranno essere sempre di più, una priorità per la nostra società, esattamente come quello dell’ambiente e dell’emergenza cambiamenti climatici.
Nonostante noi ancora oggi non abbiamo ancora un corretto approcio nei confronti del mondo animale, questo invece ci fa riflettere continuamente dandoci spunti interessanti da cui possiamo trarre teorie, spiegazioni e soluzioni.
La mostra, nata ad Oslo nel 2007, illustra i comportamenti omosessuali di 1.500 specie animali, dagli invertebrati ai mammiferi. Dai più piccoli insetti ai più giganteschi mammiferi marini, sono numerose le specie del regno animale in cui sono state osservate relazioni tra individui dello stesso sesso.
Come afferma lo stesso curatore della mostra di Oslo, il norvegese Geir Soeli, l’omosessualità fa parte della natura, negarla è un po’ come negare la natura stessa
Il visitatore viene accolto all’ingresso del Museo da due esemplari di cigno imbalsamati: sono due femmine. I cigni formano nella vita una sola fedelissima coppia e questo vale per coppie etero e omo. Passando dai pinguini reali (un maschio su cinque preferisce lo stesso sesso) ai giochi erotici dei trichechi (usano le pinne), i comportamenti sessuali vengono spiegati dagli etologi anche per la loro utilità: nei gruppi di scimpanzé o di lupi l’accoppiamento fra maschi diminuisce l’aggressività.
Così apprendiamo che le scimmie “bonobo”, che condividono il 99% del patrimonio genetico con l’ uomo, fanno sesso per scaricare lo stress, senza badare all’ età o al genere del partner. Oppure ci sono i cigni femmina, che stabiliscono durature relazioni tra di loro, e fanno sesso con i maschi solo per riprodursi. Poi tornano con la “compagna” e, insieme, allevano i piccoli. Più scaltri, i fenicotteri. Una coppia di maschi spesso “cova” uova altrui, perché i due riescono a controllare un territorio più vasto e i piccoli hanno maggiori probabilità di sopravvivere. Non c’ è differenza di genere, maschi e femmine, nei casi studiati, sono omosessuali in percentuali analoghe. Si possono fare più esempi maschili, soltanto perché gli studi sui maschi sono più facili, come spiega il curatore della mostra attraverso fotografie, modelli, installazioni.
Per dimostrare i risultati del lavoro degli scienziati, cominciato piuttosto recentemente, non più di vent’ anni fa. Però già Aristotele se n’ era accorto, 2300 anni fa, osservando le iene.
Per la verità, il grande filosofo greco confuse gli organi sessuali di due iene femmine (il cui aspetto è piuttosto pronunciato) con quelli maschili e concluse, sconcertato, di aver assistito a un accoppiamento tra maschi: insomma, aveva ragione sull’omosessualità, ma non sul genere. D’altra parte, dovettero passare più di duemila anni perché etologi ben più esperti correggessero la sua tesi.
L’istinto di accoppiamento, la spinta a perpetuare la specie non è dettata esclusivamente da una necessità biologica scritta nei geni: in natura, infatti, possono esistere relazioni omosessuali che durano una vita intera.
La mostra infatti propone una natura fatta di animali omosessuali, proprio per dimostrare che l’omosessualità non è una devianza umana, una forma di vita contro natura. Anzi, tutt’altro, è talmente naturale che esiste anche negli animali.
L’insegnamento che ci trasmette il mondo animale, ancora una volta, è che la diversità è il terreno su cui si fonda il futuro, è una ricchezza, la vera sfida e speriamo che il Gay Pride di quest’anno che si terrà a Genova venga vissuto in un’ottica di convivenza del diritto di ognuno a poter manifestare la propria sessualità.
Concludo con una più che adatta citazione di Magnus Enquist, etologo dell’Università di Oslo, ricordiamo che: “Ci sono cose che vanno contro natura molto più dell’omosessualità, cose che soltanto gli umani riescono a fare, come avere una religione o dormire in pigiama”.

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