Trasporto animali sui treni: sempre piú lontani dall'Europa

Questo divieto ha fatto insorgere tutte le persone con un minimo di buon senso nel nostro Paese. Assurdo parlare di lotta al randagismo e promuovere costose campagne contro l’abbandono quando poi si creano normative che a tutto servono, soprattutto a scusare Trenitalia della mancanza di pulizia sulle loro carrozze, meno che ad agevolare la convivenza uomo-animale. Grazie all’intervento delle associazioni animaliste, quell’ordinanza è stata sospesa e sono di questi giorni le nuove disposizioni, sicuramente migliori delle precedenti, ma che ci lasciano un dubbio di fondo: perché nel nostro Paese il rapporto con gli animali è sempre così osteggiato? E’ vero, sicuramente ora anche i cani di taglia media e grande possono salire sui treni, ma solo nell’ultimo scompartimento dell’ultima carrozza di seconda classe e non negli orari di punta, cosa che non rende certo facile il viaggiare con il proprio amico a quattro zampe. Ma non finisce qui, nel nuovo regolamento i cani cosiddetti “pericolosi” non sono ammessi. Questo crea una discriminante verso tutti quegli animali che hanno solamente la colpa di appartenere a quel famoso elenco stilato sulla base di caratteristiche genetiche, che poco hanno a che fare con la realtà singola di questi animali. Ci piacerebbe capire come mai, mentre nel resto d’Europa, i cani sono ammessi nei ristoranti, negli alberghi, persino in quelli a 5 stelle, nelle spiagge e in molti altri posti, nel nostro Paese invece vengono creati continui ostacoli e divieti al loro accesso. Perché non ci si rende finalmente conto che invece di tante parole di pietà di tutti i ben pensanti, si dovrebbe realizzare una vera politca di convivenza corretta e civile tra noi e i nostri amici animali. Questo non solo farebbe crescere cultralmente noi e ci arricchirebbe sotto ogni punto di vista, ma farebbe anche diminuire i costi pubblici in continuo aumento per coprire le spese dovute alla presenza sempre più massiccia di cani e gatti abbandonati che affollano le nostre strutture pubbliche e i vari rifugi privati. Alla responsabilità che si chiede a chi adotta un animale devono seguire atti politici concreti finalizzati a rendere più semplice questa convivenza, che oggi sembra invece, anche con queste nuove disposizioni di trenitalia, aver fatto ancora un passo indietro.

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