Germania: il futuro è nelle rinnovabili

Secondo gli studi dell’Associazione federale dell’energia e dell’acqua tedesca, la Bundersverband, il nucleare e il carbone stanno gradualmente cedendo il posto alle rinnovabili.

La Germania ha annunciato l’abbandono alle centrali nucleari entro il 2022 e la conferma concreta di questa decisione è ben delineata nel rapporto della Bundersband. La dismissione dei primi otto reattori nucleari ha fatto scendere il livello di energia elettrica prodotta dal nucleare dal 22, 4 % dell’anno precedente al 17,7 % nel 2011.

Le rinnovabili, invece, hanno avuto un incremento del 3,5 % rispetto al 2010, raggiungendo così il 19,90%, una percentuale in grado di sostenere circa un quinto della produzione energetica totale. Solo l’eolico è responsabile del 7,6% (6% nel 2010) della produzione complessiva di energia seguito dalle biomasse, dal fotovoltaico e dall’energia ottenuta dalla combustione dei rifiuti.

La città di Berlino, per quanto riguarda il settore solare teutonico, raggiunge quasi la metà della nuova capacità totale mondiale con 16,6 GW.

Anche se il carbone, combustibile molto utilizzato sul territorio tedesco, oggi copre il 24,6% della richiesta complessiva, il rapporto annuncia che il futuro è delle rinnovabili e che dal 2050 riusciranno a coprire l’80% del fabbisogno nazionale.

La BSW Solar invece, l’associazione federale del settore solare, è meno ottimista e sostiene che i tagli a sussidi statali per l’incremento delle rinnovabili, stabiliti dal governo tedesco sia per il 2011 che per il 2012, potrebbero compromettere lo sviluppo di questo settore.

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