"Diritti senza confini. Parla l'attivista keniota Phyllis Omido".



Incontro promosso dal Consiglio Nazionale Forense e dalla Fondazione UniVerde, nell’ambito del ciclo di incontri della campagna #ZeroWar2020 che nasce per diffondere la cultura del dialogo e del diritto, per promuovere la pace come diritto del nuovo millennio. Appuntamento a Roma, mercoledì 20 giugno 2018, ore 10.30, Via del Governo Vecchio, 3 – Consiglio Nazionale Forense.
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“Phyllis Omido è una donna comune e una madre single, come spesso accade in Africa. Lavorava come impiegata presso la fonderia, “Metal Refineries EPZ Limited”, nello slum Owino Uhuru di Mombasa. Pur svolgendo le sue mansioni in ufficio e non essendo quindi in diretto contatto con i processi produttivi, il latte con cui allattava il proprio figlio si rivelò avvelenato e riuscì̀ a salvargli la vita solo grazie a un’immediata assistenza medica che riscontrò nel sangue di King David una percentuale di piombo 35 volte superiore al limite stabilito dall’WHO, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.”

“In un primo tempo era apparso piuttosto singolare che, oltre alle persone che lavoravano nell’azienda incriminata, la stessa patologia fosse anche riscontrata in chi non aveva mai avuto rapporti con la stessa, finché si scoprì che nel piccolo corso d’acqua che attraversava lo slum, l’azienda scaricava i rifiuti tossici prodotti dalle sue lavorazioni.”

“Lei ha sentito l’obbligo di avvisare tutti, di svegliare la popolazione per reagire e fermare il massacro. Oggi è in corso una class action con la quale ha portato la multinazionale e il Governo dinanzi all’Alta Corte di Giustizia, per accertare la responsabilità dell’inquinamento, che ha provocato morti e malattie tra la popolazione.”

“Phyllis Omido ha ricevuto nel 2015 il Goldman Prize, il cd Green Nobel, destinato a coloro che si battono strenuamente per la difesa dei diritti umani.

Nonostante il risalto internazionale della sua opera, Phyllis è ancora bersaglio di minacce e intimidazioni che la costringono a cambiare casa continuamente per proteggere la propria incolumità̀ e quella del figlioletto.” *

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*fonte Istituto I.S.P.A.

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