G-20 di Cannes: l’ambiente è assente

I 20 Paesi mondiali, che costituiscono l’85% del prodotto mondiale lordo, si sono riuniti dal 3 al 5 novembre a Cannes per il Summit conclusivo dell’anno di presidenza francese. Un incontro per affrontare questioni economiche e finanziarie, tematiche ambientali, questioni sociali e aiuti per i paesi più poveri e pianificare strategie efficaci.

L’argomento di principale interesse e discussione è stata l’attuale crisi economica mondiale e il ruolo del Fondo monetario internazionale. Le tematiche ambientali come il rilancio dello sviluppo sostenibile, il blocco delle speculazioni finanziarie sui prodotti alimentari, la lotta contro le catastrofi ambientali, gli investimenti in agricoltura per contrastare la fame nel mondo, la green economy, lo sviluppo di green jobs, lo sviluppo di energia pulita e di tecnologie di efficienza energetica, la lotta ai cambiamenti climatici e la protezione dell’ecosistema marino, hanno trovato decisamente poco spazio.

Perfino la lotta ai cambiamenti climatici che nei summit precedenti aveva conquistato un’importanza prioritaria (perché funzionale allo sviluppo sostenibile e a produrre basse emissioni di anidride carbonica nei paesi industrializzati, ma anche per promuovere una crescita nei Paesi in via di sviluppo), è stata rinviata ai prossimi vertici dei G-20. La crisi mondiale ha impedito, inoltre, di investire fondi aggiuntivi per incrementare la green economy nei Paesi in via di sviluppo, nonostante l’impegno preso a Copenhagen dai Paesi industrializzati per la formazione di una Green climate fund con 30 miliardi per anno nel periodo 2010-2012 e di 100 miliardi per anno dal 2013 al 2020, che resta così un traguardo ancora da raggiungere.

La World  Bank e l’OECD (Organisation for economic co-operation and development), per recuperare risorse finanziarie indispensabili ad alimentare il Green climate fund aveva presentato un progetto a Cannes che aveva come obiettivo l’eliminazione dei sussidi combustibili fossili che superano i 400 miliardi di dollari l’anno. Nel documento conclusivo dei G-20 questo studio è stato preso in considerazione consentendo la nascita della tobin tax, ovvero una tassa sulle transazioni finanziarie che potrà essere utilizzata in futuro. L’interesse della tobin tax è stato inserito nei temi da discutere durante il prossimo Consiglio europeo che si terrà a gennaio 2012.

Per quanto riguarda invece lo sviluppo sostenibile, la green economy e la lotta ai cambiamenti climatici, il summit non definisce piani di attuazione concreti. Tali conclusioni appaiono deludenti proprio perché il 2012 è l’anno della conferenza di Rio +20 sullo sviluppo sostenibile e la green economy.

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